Avrete visto senz'altro il film "THE TERMINAL" con Tom Hanks che rimane chiuso in Aeroporto all'interno dell'area internazionale perché il
19 ottobre '15
spero che questa notizia possa essere ripresa in Turchia e serva ad aiutare la persona che assisto.
Avrete visto senz'altro il film "THE TERMINAL" con Tom Hanks che rimane chiuso in Aeroporto all'interno dell'area internazionale perché il suo titolo di viaggio non viene più riconosciuto in quanto c'era stato un colpo di stato, e quindi, no Stato.
Assisto un cittadino di Bangladesh residente ad Arezzo, con i familiari a Vicenza i quali mi hanno dato l'incarico di sbloccare una situazione paradossale che si è verificata all'interno dell'Aeroporto di Istanbul - Turchia.
Si tratta di un cittadino bangladesh regolarmente residente in Italia (Arezzo) e munito di permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Si era recato al paese d'origine e per il viaggio di ritorno in Italia doveva fare scalo ad Istanbul per poi prendere il volo delle 21.30 dell'11 ottobre '15 per Venezia.
Attende dunque il suo volo all'interno dell'area internazionale dell'aeroporto di Istanbul e magari consuma qualcosa al bar e qualche giro per i negozi.
Arriva finalmente l'ora del volo e si dirige verso lo sportello della polizia per passare oltre ed effettuare l'imbarco.
Alla verifica dei documenti, si accorge di non essere più in possesso del suo permesso di soggiorno, ma del solo passaporto. Evidentemente non poteva che averlo perso all'interno dell'aerea internazionale, non potendo egli uscire dall'aeroporto ed entrare in città di Istanbul poiché sprovvisto di visto per Turchia.
Naturalmente la polizia di frontiera lo ferma e non gli consente di prendere il volo per Venezia.
Sta di fatto che, come Tom Hanks in "The Terminal" da una settimana questo signore è intrappolato all'interno dell'aera internazionale dell'aeroporto di Istanbul, senza denaro che dorme sulle panchine dei vari Gates.
Ho comunicato con la Questura di Arezzo la quale è disponibile a rilasciare la comunicazione al Consolato italiano in Istanbul per il rilascio di un visto di reingresso in Italia.
Ho comunicato con il Consolato italiano ad Istanbul che si rendono disponibili a rilasciargli un visto di reingresso in Italia, invitandomi a comunicare a questo signore di recarsi nei loro uffici consolari per avviare urgentemente la pratica e conseguente rilascio del visto entro la giornata.
Ho anche contattato il consolato di Bangladesh ad Istanbul che però affermano di non potersi attivare in alcun modo in quanto il loro concittadino è residente in Italia e che pertanto le questioni devono essere poste al consolato italiano.
Ho dunque chiesto a questo signore di lasciare l'aeroporto questa mattina per recarsi al consolato italiano.
Questa mattina mi chiama per dirmi che non lo lasciano uscire in quanto sprovvisto di visto per Turchia.
Quindi gli servirebbe un visto per la turchia per uscire dall'aeroporto di Istanbul per poi recarsi al consolato italiano e munirsi di visto di reingresso per l'Italia.
Ed eccoci ad una settimana quasi di distanza che questo signore si trova all'interno di un'aera internazionale, senza un letto e senza soldi.
Al di là della questione da risolvere che mi porta a presentare urgentemente un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, mi ha colpito l'analogia della vicenda con quella di "The Terminal".